Che Vidal fosse levato dalla vetrina, del resto l’aveva chiesto anche Antonio Conte, come garanzia di ulteriore crescita della Juve, nella prossima stagione. In queste due annate, semplicemente, Vidal è stato il migliore di una squadra strepitosa. Per dire, da centrocampista, di lotta e di governo, ha segnato 22 gol in 80 partite, roba da attaccante, se meglio di lui ha fatto solo Vucinic (24 reti in 78 gare). Re Artù, come da subito l’ha battezzato la curva, sa fare di tutto: contrasta, recupera, assalta, rincorre, segna. E se occorre, azzanna. Senza mai alzare bandiera bianca, come a Stamford Bridge, in gol con una caviglia formato melone. Puoi vendere uno così?
Blindato il top, ce ne sono altri da prendere, ai tempi dello shopping. Solo che le cifre sono le stesse: in questo caso, da sborsare. C’è chi lo fa con disinvoltura, come il Monaco, che dopo aver versato 60 milioni, cash, per Falcao (e 10 l’anno a lui), ha già pronto il libretto degli assegni per lo stipendio di Carlos Tevez: sugli otto milioni a stagione. Perso Neymar, s’è arrabbiato anche il Real Madrid, pronto a fiondarsi su Luis Suarez: prima offerta, 40 milioni, respinta dal Liverpool.
Su Stevan Jovetic, invece, la Juve si sente invece davanti a tutti, anche se non basterà l’intesa con l’attaccante montenegrino. Sarà decisivo annodarne una anche con la Fiorentina, che ha fissato da tempo il prezzo della punta: 30 milioni di euro. Sarà Fali Ramadani, procuratore di Jovetic, a incontrare i viola e sondarli per il mezzo di pagamento preferito dalla Juve: soldi, tra i 15 e i 18, più giocatori. Da Quagliarella a Marrone, fino a Gabbiadini, che i bianconeri hanno a metà con l’Atalanta. (la stampa)