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domenica 1 novembre 2020

Retroscena Ronaldo: ecco cosa ha detto a Pirlo prima dello Spezia

Facile immaginare come Cristiano Ronaldo, regolarmente convocato da Pirlo per la gara di Cesena con lo Spezia, non veda l’ora di scendere in campo per dare il suo contributo. Tuttosport fornisce qualche dettaglio in più in merito.
«CR7 scalpita all’idea di poter avere già conto lo Spezia l’occasione di dimostrare che la narrazione cambia, se in campo c’è lui. Anche ben difficilmente dal 1’ minuto, più probabilmente (nel caso) ad inizio ripresa. Durante l’isolamento ha detto agli amici di sentisi un leone in gabbia; ieri ha ribadito il concetto ad Andrea Pirlo, assicurando di sentirsi pronto a dare il suo contributo sin da oggi. Inizialmente era stata presa in esame anche l’ipotesi che Ronaldo restasse alla base in questi giorni e saltasse la trasferta con lo Spezia, in modo che potesse lavorare alla Continassa, ma lui ha insistito per partire».

sabato 24 ottobre 2020

Pjanic consiglia Pirlo: «Gli darà sicuramente una mano alla Juventus»

Miralem Pjanic, centrocampista del Barcellona, ha parlato di Andrea Pirlo nella sua intervista a Tuttosport.

Pjanic ha espresso il suo parere anche su Andrea Pirlo allenatore della Juventus. Le sue dichiarazioni.

PIRLO – «Sono molto felice per lui. Ha dato tanto al calcio. Ha deciso con fermezza di diventare allenatore e credo che sappia benissimo quali siano le difficoltà. Quello che posso dire è che entra in un gruppo sano, che ama vincere, che è lì per dare una mano all’allenatore; soprattutto i senatori, ma in generale tutta la rosa. Posso assicurare che sono lì solo per vincere e quindi lo aiuteranno. Poi, sì, non è semplice trovare le alchimie tattiche giuste, questo lo vedremo nel corso della stagione». 

lunedì 19 ottobre 2020

COVID-19, tutti i giocatori attualmente positivi e guariti in Serie A

Sarà una stagione molto particolare, col COVID-19 che minaccia costantemente le squadre di Serie A. Il virus sta colpendo i calciatori ma il campionato non si ferma, per cui le squadre dovranno fare i conti con i casi positivi e fare a meno dei giocatori che contrarranno il coronavirus. 

Di seguito l’elenco squadra per squadra:

Atalanta 
Positivi: Marco Carnesecchi (dal 7 ottobre)
Guariti: Marco Sportiello, Duvan Zapata, Jose Palomino, Fabio Depaoli.

Benevento
Positivi: -
Guariti: -

Bologna
Positivi: - 
Guariti: - 

Cagliari
Positivi: 

Guariti: Filip Bradaric, Luca Ceppitelli, Alberto Cerri, Riccardo Sottil.

Crotone
Positivi: 
Dragus (dal 17 ottobre)
Guariti: - 

Fiorentina
Positivi: - 
Guariti: 
Erick Pulgar, Dusan Vlahovic, German Pezzella, Patrick Cutrone, Martin Caceres

Genoa
Positivi: Francesco Cassata (Dal 30 settembre), Mattia Destro (Dal 30 settembre), Lukas Lerager (Dal 30 settembre), Davide Zappacosta (Dal 30 settembre), Petar Brlek (Dal 1 ottobre), Domenico Criscito (Dal 2 ottobre), Darian Males (Dal 2 ottobre).
Guariti: Mattia Perin, Ivan Radovanovic, Federico Marchetti, Lasse Schöne, Valon Behrami, Davide Biraschi, Filippo Melegoni, Miha Zajc, Marko Pjaca, Luca Pellegrini.

Hellas Verona
Positivi: Antonin Barak (Dal 10 ottobre), Koray Gunter (Dall'11 ottobre).
Guariti: Mattia Zaccagni.

Inter 
Positivi: Milan Skriniar (Dal 7 ottobre), Ionut Radu (Dall'8 ottobre), Roberto Gagliardini (Dal 9 ottobre), (Dal 9 ottobre), Ashley Young (Dall'11 ottobre).
Guariti: Alessandro Bastoni, Radja Nainggolan.

Juventus
Positivi: Cristiano Ronaldo (Dal 13 ottobre), Weston McKennie (Dal 14 ottobre).
Guariti: Paulo Dybala.

Lazio
Positivi: -
Guariti: 
Vedat Muriqi.

Milan
Positivi: Leo Duarte (Dal 22 settembre), Matteo Gabbia (Dal 9 ottobre).
Guariti: Daniel Maldini, Sandro Tonali, Rafael Leao, Zlatan Ibrahimovic

Napoli
Positivi: Piotr Zielinski (Dal 2 ottobre), Eljif Elmas (3 ottobre).
Guariti: Andrea Petagna.

Parma
Positivi: 
4 giocatori di cui non è stata ancora comunicata l'identità (Dal 14 ottobre), due ulteriori calciatori di cui non è stata resa nota l'identità (Dal 17 ottobre), un ulteriore calciatore di cui non è stata resa nota l'identità (Dal 18 ottobre).
Guariti: -

Roma
Positivi: Amadou Diawara (Dal 12 ottobre), Riccardo Calafiori (Dal 17 ottobre)
Guariti: Antonio Mirante, Carles Perez, Bruno Peres

Sampdoria
Positivi: -
Guariti: 
Keita Baldé, Manolo Gabbiadini, Omar Colley, Albin Ekdal, Antonino La Gumina, Morten Thorsby, Bartosz Bereszynski.

Sassuolo
Positivi: Jeremy Toljan (Dal 15 ottobre)
Guariti: Jeremie Boga, Nicolas Schiappacasse.

Spezia
Positivi: Riccardo Marchizza (Dal 12 ottobre), Giulio Maggiore (Dal 17 ottobre)
Guariti: - 

Torino
Positivi: 
un calciatore di cui non è stata resa nota l'identità (dal 17 ottobre), altro calciatore positivo di cui non è stata resa nota l'identità (Dal 18 ottobre).
Guariti: - 

Udinese
Positivi: -
Guariti: -


Pirlo, tifosi della Juve già preoccupati dalla sua gestione: non convince e non decolla

TORINO Un punto a Crotone, il Milan già in fuga e martedì l’esordio in Champions contro la Dinamo a Kiev, ancora senza Cristiano Ronaldo. Pirlo è alle prese con il primo momento complicato della sua carriera da allenatore, prima o poi sarebbe dovuto arrivare, ma alla Juventus probabilmente è arrivato prima del previsto. E’ chiaro che la squadra sia stata rivoluzionata e occorre tempo per ritrovare automatismi e armonia, ma con troppe sperimentazioni e poche certezze il rischio è quello di confondersi. Come a Crotone, secondo pareggio in tre partite giocate; senza lo 0-3 a tavolino contro il Napoli la classifica sarebbe decisamente più preoccupante. E mentre qualche dubbio assale anche tifosi juventini, convinti però che la nuova squadra di Pirlo abbia solo bisogno di tempo, sul web si scatenano critiche - anche feroci - a Pirlo e alla sua gestione. Contro il Crotone, oltre a Frabotta, l’allenatore juventino ha scelto a sorpresa anche il baby Portanova, è giusto puntare sui giovani viste le assenze pesanti, ma serve anche equilibrio nel costruire la formazione adatta all’avversario. Non ha convinto la posizione di Kulusevski così come l’ingresso tardivo di Cuadrado, a centrocampo Arthur e Bentancur devono ancora trovare il feeling, spesso la squadra sembrava spezzata in due: attacco e difesa. Ieri la catena di sinistra è naufragata, con Danilo in costante affanno (mette lo zampino sul rigore concesso da Fourneau per fallo di Bonucci su Reca e non solo) e Chiesa bravo solo dalla metà campo in su: una delle rare volte in cui prova a ripiegare in copertura rimedia il rosso diretto per un’entrata dura su Cigarini. La Juve di Pirlo non è tutta qui: mancava mezza squadra, Ronaldo, McKennie, Ramsey e de Ligt, mentre Dybala era in panchina ma non ha fatto nemmeno un minuto. Un caso che Pirlo ha disinnescato giustificando il suo mancato ingresso in campo a causa dell’uomo in meno (è entrato invece Bernardeschi, impalpabile) ma che potrebbe avere conseguenze. Nel tunnel degli spogliatoi dello Scida, infatti, la Joya avrebbe esternato tutto il suo malcontento a Paratici, mentre in tarda serata si sarebbe sfogato sui social, con like (poi cancellati) a tweet in suo sostegno, contro la scelta di Pirlo di escluderlo. IL MESSAGGERO

sabato 17 ottobre 2020

Mercato Juventus, la rivelazione di Claudio Marchisio

L’ex centrocampista della Juventus Claudio Marchisio in un’intervista al Corriere della Sera ha rivelato alcuni retroscena di mercato che hanno interessato la sua carriera: “Ci furono di contatti con l’Inter di Mourinho, ma dissi di no. E mi cercò anche il Real Madrid: avevo 21 anni, avevo appena cominciato a giocare nella Juve e Capello, allora a Madrid, mi voleva. Dissi di no perché volevo giocare nella mia squadra del cuore, davanti ai miei genitori, nella mia città”. “Persone come me, Totti, De Rossi o Maldini, hanno fatto tutta la trafila con gli stessi colori. Fin da bambini. Il nostro attaccamento alla maglia non è negoziabile”. Marchisio è tornato sul delicato argomento Calciopoli e dei titoli contestati: “Quanto sono gli scudetti della Juve? Lo sa benissimo anche lei quanti sono. Non si rivendicano gli scudetti tolti per l’albo d’oro, ma per reclamare una differenza di trattamento subìto rispetto alle altre squadre”. Marchisio ha parlato anche dell’omosessualità nel calcio: “Nessun mio compagno mi ha mai detto di essere gay, ma non è vero che negli spogliatoi non se ne parli. Per fortuna c’è il calcio femminile. Sicuramente sono più emancipate, possono aiutarci a spezzare un tabù. Prima o poi ci sarà qualcuno con le spalle talmente larghe da contrastare l’inevitabile onda d’urto”.

Juve, Paratici riparte da Aouar: ecco il piano

Il mercato 2021 della Juventus sarà una sorta di secondo tempo di quello 2020. È stato lo stesso presidente Andrea Agnelli a indicare la strada: «Andiamo incontro a una fase nella quale, in mancanza di risorse, bisogna ricorrere all’aumento della creatività. Bisogna investire sui giovani talenti, prendendoli a età diverse, ma senza trascurare la competitività». Linee che il dg Fabio Paratici conosce perfettamente e ha già percorso nell’ultima sessione. Da Dejan Kulusevski (20 anni) a Arthur (24), da Weston McKennie (22) a Alvaro Morata (27) fino a Federico Chiesa (22). Tutti colpi Under 30, proprio come aveva fatto capire Agnelli dopo la bruciante eliminazione di Champions contro il Lione. Alla Continassa stanno già progettando la “fase 2” gennaio-giugno. Non è ancora tempo di affondi, ovviamente, ma le idee non mancano. Una delle più concrete è in realtà una pista già battuta a lungo negli ultimi mesi. Houssem Aouar, 22enne centrocampista di qualità del Lione, è stato oggetto di trattative in estate e quasi certamente resterà un nome di moda anche nel 2021. I motivi sono almeno tre: la Juventus ha intenzione di continuare ad aggiungere qualità in mediana; i rapporti con il presidente francese Jean-Michel Aulas sono eccellenti; e se tutto andrà secondo programmi Juventus e Lione non partiranno da zero. I bianconeri l’ultimo giorno di mercato hanno girato in prestito alla squadra allenata da Rudi Garcia il terzino jolly Mattia De Sciglio. L’ex milanista può aiutare Paratici a mettere in piedi un incastro creativo con Aouar. Le basi per studiare una buona strategia ci sono tutte, poi molto dipenderà dalla concorrenza (occhio all’Arsenal) e dalla volontà dei giocatori. TUTTOSPORT

giovedì 15 ottobre 2020

La risposta di Spadafora ad Agnelli: "Ronaldo? È stata la stessa Juventus a segnalare la rottura dell'isolamento"

Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, intervenuto telefonicamente ai microfoni dell'Ansa, ha risposto ad Andrea Agnelli in merito alla partenza di Cristiano Ronaldo per il Portogallo: "La domanda era su andata e ritorno. A quel che risulta in merito all'andata è stata la stessa società a segnalare alla Asl che alcuni giocatori avevano 'rotto' l'isolamento fiduciario senza averne l'autorizzazione, tanto che il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl di Torino ha dichiarato di aver dovuto trasmettere in Procura i nomi". La precisazione del ministro dello sport all'Ansa è arrivata perché nel pomeriggio, è uscita un'intervista che Spadafora ha rilasciato a Giovanni Minoli. Nel corso di questa intervista al ministro è stato chiesto se CR7 avesse violato il protocollo andando e tornando dal Portogallo. La risposta di Spadafora era stata la seguente: "Penso proprio di si se non ci sono state autorizzazioni specifiche dalle autorità sanitarie". 



domenica 11 ottobre 2020

Juve, così Pirlo sta trasformando Bernardeschi

Il tecnico lo vuole terzino a tutta fascia: in questi giorni lavora con lui per insegnargli a difendere a 4. Se Gianluca Frabotta fa rima e condivide nome di battesimo e ruolo con Gianluca Zambrotta, Federico Bernardeschi del terzino delle Juventus di Lippi (la seconda) e Capello potrebbe seguire le orme. Quelle dei passi che portarono Zambrotta a spostarsi dall’attacco in difesa, senza abbandonare la fascia sinistra. E senza abbandonare la propensione offensiva, assecondata con qualità tecnica e inesauribile dinamismo ogni volta che l’azione lo richiedeva. Trasformista Qualità tecnica e dinamismo inesauribile non fanno di certo difetto neppure a Bernardeschi e Andrea Pirlo è convinto che anche lui possa replicare quella trasformazione da ala in terzino d’attacco che per Zambrotta coincise con una svolta della carriera, trasformandolo da giocatore promettente in campione. Proprio quel salto che l’azzurro insegue da quando lasciò la Fiorentina per la Juventus, mostrando a sprazzi di avere le potenzialità per compierlo, ma senza esserci ancora riuscito. Di salti ne ha invece compiuti più di uno per il campo, da una posizione all’altra, e questo potrebbe non averlo aiutato. «Credo che per lui sia giunto il momento di specializzarsi», disse Maurizio Sarri nel giorno della sua presentazione. Salvo poi ricorrere anche lui per necessità alla duttilità di Bernardeschi: schierato trequartista, poi impostato in allenamento da mezzala (esperimento a cui aveva iniziato a lavorare anche Massimiliano Allegri) ma infine impiegato di nuovo da esterno offensivo, a destra, in quello che è stato il suo ruolo principale nei tre anni in bianconero. TUTTOSPORT

sabato 10 ottobre 2020

Frabotta ha già stregato tutti: la scelta della Juve e il piano per il futuro

Da sorpresa a certezza è un attimo, Gianluca Frabotta alla conquista della Juventus. Serviva un vice Alex Sandro? Pirlo ha pescato in casa puntando sul classe '99 arrivato dal Bologna nell'ambito dell'operazione Orsolini. Lanciato a sorpresa nella prima giornata contro la Sampdoria dopo il debutto un anno fa con Sarri in panchina, il ragazzo ha dato risposte positive e Pirlo l'ha inserito negli ultimi minuti anche nella gara con la Roma al posto di un Cuadrado adattato - e non benissimo - sulla fascia sinistra. IL SALTO - Le soluzioni da quella parte sono poche. Anzi, minime: spostare il colombiano sull'out opposto a quello abituale non è stata una gran mossa, e con il prestito di De Sciglio al Lione Frabotta è la vera unica alternativa ad Alex Sandro. Poco male, perché la Juve ha fatto una scelta consapevole sondando diversi profili in quel ruolo ma senza mai affondare il colpo (Emerson Palmieri e Marcos Alonso del Chelsea i nomi più caldi negli ultimi mesi). Le prestazioni di Frabotta hanno convinto società e allenatore, così per il terzino c'è stato un doppio salto dalla Serie C con la squadra Under 23 (26 partite e un gol nell'ultima stagione) alla Serie A, alla quale si aggiungono l'inserimento nella lista Champions e la prima convocazione in Under 21. LA SCELTA - Insomma, per Gianluca è un periodo d'oro. Cresciuto nella storica società romana Savio con il mito di Fabio Grosso, Frabotta può giocare sia terzino a sinistra che qualche metro più avanti da esterno in un centrocampo a cinque. Sulla fascia va che è una bellezza proprio come il suo modello, dal Alex Sandro cerca di rubare tutti i segreti del mestiere e per lui la società ha respinto le richieste di prestiti di Brescia e Vicenza. Anzi, come messaggio chiaro per tutti i diretti interessati, ma anche per il giocatore, la Juventus ha deciso di mandare in prestito Luca Pellegrini al Genoa - anche lui '99 - tenendo così Frabotta come unico vince Alex Sandro. RINNOVO - La scelta del club è chiara, non vuole privarsi di un talento che già in questa stagione potrebbe diventare una vera e propria sorpresa, e per questo la Juve vuole blindarlo prima che sia troppo tardi: secondo quanto riporta il Corriere di Torino, si sta lavorando per un rinnovo che vedrà l'ingaggio aumentare di circa 100mila euro e il contratto attuale in scadenza nel 2023 si allungherà fino al 2025. Altro segnale di fiducia verso un giocatore che Pirlo ha messo in vetrina e potrebbe riproporre spesso nell'arco della stagione. Frabotta si è preso la Juve, un altro giovane per il nuovo progetto di Pirlo. CALCIOMERCATO.COM

venerdì 9 ottobre 2020

Juve, retroscena Ronaldo: la scenata con la dirigenza e la fuga per primo dalla 'bolla'

Emergono nuovi importanti dettagli sulla polemica nata nel corso del weekend nell'immediato post-partita che in realtà partita non è stata, fra Juventus e Napoli. Direttamente nella pancia dello Juventus Satidum, infatti è stata presa la prima decisione di rompere la cosiddetta "bolla" in cui la Juventus aveva messo l'intero organico da venerdì in seguito alla positività di due membri dello staff.

LA SCENATA DI RONALDO - Ed è stato proprio Cristiano Ronaldo il primo a rompere la bolla. Il campione portoghese, secondo la Gazzetta dello Sportgià allo stadio si è reso protagonista di una scenata davanti ai compagni con la dirigenza in cui chiedeva di poter lasciare Torino e raggiungere il ritiro del Portogallo in vista della sfida contro la Spagna (poi pareggiata per 0-0 ieri sera).
LA BOLLA CHE SCOPPIA - Ronaldo aveva già ottenuto un primo tampone negativo e per questo si sentiva al sicuro anche, se da regolamento, sarebbe servito il terzo tampone negativo nella giornata di martedì per certificare la negatività assoluta al virus. Ronaldo non ne ha voluto sapere, ha lasciato Torino e convinto dopo di lui anche i vari Dybala, Cuadrado, Bentancur, Danilo, Demiral e Buffon a fare lo stesso. La Juventus non ha potuto opporsi e si è vista costretta a denunciare i 7 alla ASL di Torino.

giovedì 8 ottobre 2020

Il caso Inter-Juve, la verità sull'audio fantasma e gli inutili veleni

Ancora polemiche, ancora sospetti intossicano il dibattito calcistico. E se ognuno è, fortunatamente, libero di parlare di ciò che gli pare e piace, ci sarebbe da riflettere se questa dieta a base di veleni sia salutare per il movimento, che sempre più spesso dà l'impressione di trottare spensieratamente verso l'autodistruzione. Ma tant'è, nell'epoca in cui possiamo goderci la sfida fra Ronaldo e Messi, noi occupiamo il nostro tempo con Giuseppe Pecoraro e il presunto fallo da ammonizione di Pjanic. Lo sto facendo anche io, quindi chiedo scusa, e avviso: se avete solo cinque minuti andate a vedervi i gol di Ronaldo e Messi su YouTube, se invece volete spendere cinque minuti per capire perché si parla ancora di audio fantasma e conoscere la verità, accomodatevi.

Siamo al 28 aprile 2018, a San Siro si gioca una partita decisiva per l'assegnazione dello Scudetto. La Juventus arriva dalla sconfitta casalinga contro il Napoli e deve vincere a San Siro per tenere a distanza il Napoli. La squadra di Allegri va in vantaggio con Douglas Costa al 13' e controlla la gara, mentre l'Inter subisce l'espulsione di Vecino (decisa con l'ausilio del Var che ravvisa il testone sulla caviglia di Mandzukic) al 18'. Con il passare dei minuti, tuttavia, la Juventus perde concentrazione e all'inizio della ripresa l'Inter rimonta con Icardi e un'autorete di Barzagli. Nel finale, una sciagurata sostituzione di Spalletti (che inserisce Santon) incrina le sicurezze difensive nerazzurre e la Juventus controrimonta con i gol di Cuadrado Higuain a due minuti dalla fine. Prima, fra i due gol interisti, c'era però stato un fallo di Pjanic su Rafinhaintervento scomposto ma non particolarmente cattivo: giallo o no? Orsato decide di no e, così, Pjanic evita l'espulsione (era già ammonito). Seguono infinite polemiche e l'allora procuratore federale, Giuseppe Pecoraro, apre un'inchiesta sulla direzione di Orsato. Vengono scandagliate le sue decisioni e si vuole ascoltare anche i dialoghi avuti con il Var.

A quel punto, Pecoraro salta sulla sedia quando non trova l'audio riguardante il caso Pjanic. Chi l'ha cancellato? Cosa vuole nascondere? Niente, gli rispondono con calma. Quell'audio non c'è, perché un'ammonizione non è un caso da Var, quindi non viene analizzato dal Var, quindi non c'è l'audio. Ora, è interessante capire come poteva l'audio essere dirimente: anche qualora dal Var avessero detto a Orsato di ammonire Pjanic perché il fallo lo meritava (commettendo però una violazione del protocollo Var che non prevede interventi di questo genere) e Orsato avesse deciso che per lui non era un fallo da ammonizione, nulla di illecito sarebbe stato commesso, perché è l'arbitro in campo a prendere la decisione finale. E sul fallo di Pjanic ci si può litigare per ore, come peraltro hanno fatto tutti i moviolisti italiani per giorni, dividendosi e perdendosi nei meandri di un giudizio che non può essere oggettivo.

E quindi Pecoraro cosa fa? Archivia. Archivia perché, al di là dell'audio, non trova condotte irregolari nella direzione di Orsato. E, tra l'altro, scrive: «L'audio non è presente in quanto l'episodio non era stato clippato perché non rientrante nei casi Var del protocollo Ifab». Insomma, non c'erano state comunicazioni tra arbitro e Var, perché trattandosi di un’ammonizione semplicemente non era intervenuto. E la stessa Procura aveva concluso l'atto decretando che il materiale esaminato «non ha evidenziato alcun fatto specifico che possa consentire di ipotizzare condotte irregolari da parte degli ufficiali di gara». Dovrebbe bastare a chiudere la vicenda, no? No.

Perché due anni dopo, e un anno dopo le sue dimissioni da capo della Procura Figc, Pecoraro è protagonista di un'intervista del programma tv "Le Iene" e aizza di nuovo i sospetti sulla sparizione dell'audio. Quell'audio che lui stesso aveva definito inesistente in un documento ufficiale da lui sottoscritto. 

Altra annotazione: negli archivi del designatore e poi dell'Ifab - ossia il board che vigila a livello mondiale sul regolamento del calcio - finiscono solo i casi che possono rientrare nel protocollo Var (compresi quelli dubbi), perché sono quelle le uniche clip che vengono registrate, a scopi didattici. Oggi sempre per motivi legati allo spazio di archiviazione, le registrazioni restano solo 3 mesi al designatore e un periodo più lungo all'Ifab. Il motivo per cui i file di Inter-Juventus arrivarono alla Procura federale solo all'inizio della stagione successiva è che la richiesta degli audio fu inviata da Pecoraro soltanto alla fine del campionato e servì, quindi, del tempo tecnico per fare arrivare la richiesta  all'Ifab e ottenere i file. Fine. Più o meno...

Tuttosport


mercoledì 7 ottobre 2020

Tacconi attacca: «De Laurentiis fa quello che vuole, non puoi aspettarti tanto»

L’ex portiere della Juventus Tacconi ha parlato della partita che non si è giocata tra i bianconeri ed il Napoli di Gattuso. Ecco che cosa ha detto ai microfoni di Radio Bianconera.
Con De Laurentiis non puoi aspettarti più di tanto, fa un po’ quello che vuole. Ma se le leggi sono quelle è giusto che paghi con il 3-0 a tavolino. Se non arrivasse la penalizzazione potrebbe essere anche brutto per il prosieguo del campionato, finirebbero tutti per fare come De Laurentiis. Questa stagione purtroppo è anomala, secondo me in molti non ci stanno capendo niente e non sanno come comportarsi».


Juve-Napoli: ipotesi rinvio con penalizzazione. Le ultimissime

Dopo la richiesta di un supplemento di indagini da parte del Giudice Sportivo si è sempre in attesa di un responso per quanto riguarda la fine o l’inizio di Juve Napoli. In questo senso nell’edizione odierna il quotidiano Tuttosport svela un possibile scenario.
La sentenza sulla gara non giocata che potrebbe arrivare in 4-5 giorni e potrebbe implicare due sviluppi: il Napoli sarebbe gravato di un punto di penalizzazione in classifica, ma la gara verrebbe rigiocata. Una data plausibile? 13 gennaio, appena tre giorni prima della sfida con tra Juve Inter.

martedì 6 ottobre 2020

Rugani pronto per il Rennes: «Orgoglioso della mia nuova avventura»

Rugani e volato a Rennes in prestito dalla Juve. Nuova esperienza per il difensore italiano in Ligue 1.
Sui propri social il calciatore ha lasciato questo messaggio: «Orgoglioso della mia nuova avventura, pronto a mettermi in gioco in una nuova sfida».

Juve-Napoli, il Giudice Sportivo non decide

Nessun provvedimento preso per Juve-Napoli, gara non disputata per la mancata presenza della squadra partenopea, da parte del Giudice Sportivo.
Confermata per tanto la richiesta di supplemento di indagine in merito alla non partenza del Napoli alla volta di Torino. La partita quindi, per il momento, resta congelata in attesa di un verdetto definitivo.

domenica 4 ottobre 2020

Ministro Speranza: «Juve-Napoli potrebbe essere rinviata»

SPERANZA – «E’ già deciso che Juve-Napoli non si giocherà. Ma parliamo troppo di calcio. Lo dico con rispetto anche nei confronti di un pezzo di economia del Paese: so che intorno al calcio ci sono interessi e tante persone che vanno rispettate. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l’attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un po’ meno calcio e un po’ più scuola, se possibile».

sabato 3 ottobre 2020

Genoa, i positivi salgono a 22.

Continua ad aumentare il numero dei giocatori del Genoa positivi al Coronavirus. Ieri si erano aggiunti Brlek e Zajc, mentre l’ultimo giro di tamponi ha evidenziato altre positività. Si tratta di Davide Biraschi, Domenico Criscito e Darian Males come riporta la società ligure con comunicato. I positivi sono ora 22, di cui 17 calciatori. Ecco la lista completa: Cassata, Lerager, Marchetti, Melegoni, Pellegrini, Perin, Pjaca, Radovanovic, Schöne, Behrami, Zappacosta, Destro, Brlek, Zajc, Biraschi, Criscito e Males.

venerdì 2 ottobre 2020

Juve-Napoli, l’idea di Pirlo per il match dello Stadium.

In vista di Juve Napoli, Andrea Pirlo torna sui suoi passi e rispolvera la formazione vincente con la Sampdoria, con due eccezioni.

Andrea Pirlo rispolvererebbe la formazione che ha fatto esordire i bianconeri con il piede giusto in campionato.
Come riportato da Sky Sport, il tandem d’attacco Kulusevski-Ronaldo ha convinto contro la Sampdoria di Ranieri, con entrambi gli attaccanti che hanno trovato il gol.
Ronaldo potrebbe trovare il quarto centro in tre partite e Kulusevski potrebbe confermare le belle cose viste elle prime due gare di campionato.

martedì 29 settembre 2020

Pirlo sfida Gattuso. Trofei, scherzi e schiaffi: 100 di queste partite

Juventus-Napoli è anche, per alcuni soprattutto, Andrea Pirlo contro Gennaro Gattuso. Per la prima volta i due ex compagni, al Milan e in Nazionale, si affronteranno da allenatori domenica alle 20.45 all’Allianz Stadium di Torino. «Aspetto Juventus-Napoli. Sono ancora giovane, mi auguro di fare ancora un centinaio di partite contro Andrea. Nessuno scommetteva un euro che facessi una carriera come quella che sto facendo. Prima io e Andrea Pirlo eravamo protagonisti in campo, ora bisogna dimostrare di essere bravi anche in panchina», ha detto Gennaro Gattuso al termine della partita vinta col Genoa, già proiettato al confronto con l’amico-rivale.

lunedì 28 settembre 2020

Genoa choc: 14 tesserati tra giocatori e staff risultati positivi al coronavirus

Dopo Mattia Perin e Lasse Schone altre 12 persone, tra giocatori (forse 8) e staff, del Genoa sono risultati positivi al nuovo coronavirus. Tamponi a tappeto anche al Napoli che ha affrontato la squadra rossoblù al San Paolo vincendo per 6-0.

«Il Genoa Cfc comunica che dopo gli accertamenti odierni il numero di tesserati positivi a Covid-19 è salito a quattordici tesserati tra componenti team e staff – si legge nel comunicato – . La Società ha attivato tutte le procedure previste dal protocollo in vigore e informato le Autorità per le procedure correlate. Il Club fornirà prossimi aggiornamenti dettati dall’evoluzione».

La Stampa


PIRLO E SZCZESNY ALLA VIGILIA DI JUVE-FERENCVAROS

A Torino è giornata di vigilia di UEFA Champions League. Domani sera all’Allianz Stadium andrà in scena la quarta giornata del girone G, con...